martedì 21 luglio 2009

Io ho un sogno



I have a dream (Ho un sogno) è la frase con cui viene identificato il discorso tenuto da Martin Luther King, un politico, attivista e pastore protestante statunitense, leader dei diritti civili, Premio Nobel per la pace, tenuto il 28 agosto del 1963 davanti al Lincoln Memorial di Washington al termine di una marcia di protesta per i diritti civili. Quel giorno ha seganto la storia americana ma non solo, ha anche ispirato le azioni di molti che desideravano profondamente cambiare il volto dell’umanità in meglio.
È incredibile come un sogno possa essere così forte e potente da trascinare e indirizzare la volonta e le forze di una persona o di molte persone. Ma è questo il compito dei sogni che qualcuno definisce anche come desideri. Essi ci permettono di vedere adesso, di rendere attuale, qualcosa che ancora non c’è e accrescono dunque il desiderio di vedere realizzato già ora qualcosa che noi desideriamo da tanto. Credo che ognuno di noi potrebbe portare un proprio esempio di quello che un sogno è, chi infatti non ha un desiderio, un sogno nel cassetto?
Anche Padre Luciano Marangon, da anni missionario in Malawi, ha un sogno che ormai ha lasciato il cassetto ed è diventato un programma di vita. Padre Luciano, nello speciale di questo numero, racconta il faticoso cammino, ancora incompiuto di un sogno, del suo sogno di vedere realizzata una stazione televisivia che, nel territorio del Malawi, possa essere strumento di informazione, formazione ed evangelizzazione. LUNTHA è il nome di questo canale televisivo, che in chichewa, la lingua del Malawi, vuoi dire abilità e capacità ma anche sapienza.
La domanda di fondo che nasce nel cuore di che ascolta la testimonianza di Padre Luciano è: riuscirà questo tenace missionario a veder realizzato il suo sogno? Riuscirà a concludere ciò che ha cominciato?
È difficile poter dare una risposta, come credo che anche per Martin Luther King sarebbe stato difficile prevedere gli effetti della sua testimonianza di pace. Ci viene però in aiuto la parola di Dio, la quale ci ricorda come non è tanto importante chi semina nella vigna del Signore e neppure chi raccoglie, la cosa importante è che Dio faccia crescere e maturare i frutti di questa vigna e come questo accade nessuno lo sa.
Al nostro confratello e amico Padre Luciano Marangon, auguriamo di essere veramente strumento nelle mani del Signore che solo può portare a buon fine ogni opera.

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