Padre Alfio Mandelli
Se Gesù è pienezza di ogni bene, la risposta non può essere che desiderare l’incontro con Lui. L’uomo desiderato, si scopre desiderante! Quando sperimenta di essere oggetto di benevolenza, si apre all’amore. Quando si riconosce oggetto di desiderio, esce fuori da sé nel desiderio dell’altro.
Luigi da Montfort pensa la vita spirituale come un viaggio verso la Sapienza che si offre «unicamente a coloro che la desiderano e la cercano con ardore pari al suo grande merito» (AES 30). Dice ancora Luigi Maria: «Bisogna essere come Salomone e Daniele, uomini di desiderio, per ottenere questo grande tesoro della Sapienza» (AES 183).
Cosa vuol dire essere «uomini di desiderio»? Troviamo una luce nel libro di Benedetto XVI, Gesù di Nazaret. Approfondendo il senso della beatitudine di coloro che hanno fame e sete della giustizia, Benedetto XVI spiega che gli uomini di desiderio sono «persone che non si accontentano della realtà esistente e non soffocano l’inquietudine del cuore, quell’inquietudine che rimanda l’uomo a qualcosa di più grande e lo spinge a intraprendere un cammino interiore» (p.116). Sono persone che non hanno avuto il cuore rivolto verso la terra, ripiegato unicamente su orizzonti umani, come Zaccaria, Elisabetta, Maria, Giuseppe, i Magi, Simeone, Anna che hanno sempre desiderato e cercato un Salvatore… come gli Apostoli che hanno conservato il cuore aperto alla chiamata di Chi è più grande… come san Paolo.
Comprendiamo così l’accorato appello del Montfort: «Fino a quando, figli degli uomini, avrete il cuore duro e rivolto verso la terra? Fino a quando amerete la vanità e cercherete la menzogna? perché non volgete i vostri occhi ed i vostri cuori verso la divina Sapienza?» (AES 181).
Non tutti accettano di essere desiderati e quindi di desiderare! Il peccato, in fondo, è il rifiuto del desiderio di Gesù. La dannazione è non accettare di essere desiderati da Lui. Il paradiso è accettare di essere desiderati dal Signore per amarlo! Ma per desiderare e cercare, bisogna prima, con atto di profonda umiltà, ammettere la propria povertà. Quando l’uomo riesce a spezzare la barriera dell’orgoglio che tiene schiavo il suo cuore, quando accetta di fidarsi di Cristo, di rischiare la sua vita entrando nel dinamismo dell’amore di Dio, allora è pronto a partire per un viaggio meraviglioso. Chiede di passare attraverso i medesimi desideri di Dio, tra i quali vi è la Vergine Maria: lei ha rapito Dio e lo ha fatto discendere. Si tratta di trovare veramente Maria e il suo desiderio: essere «nulla». È incomprensibile per noi ma deve divenire il nostro vero desiderio: come Maria, desiderare di essere per «Dio Solo», perché Dio è per noi. Desiderare di essere un nulla, un fondo di nulla, ma un niente amato da Dio.
venerdì 6 febbraio 2009
Desiderare la Sapienza
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Rivista Apostolo di Maria
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